https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSqeCtoqnxoypnUjKnHRcGCD8-lWHQ704PaL4NZ9Wu8c_gxhFVqh1MgJ4YUdj5KItuYYPoRixZgLC0hxIwEn7SPY9von4VmzXjx4SI-aZQyKqhs8tcf6wMcMWD3BkZL7jSEQeBKX9vW9k/s1600/Horse_Rainbow_Quest.jpg
Anno 1960, la memoriastorica e fotografica sportiva riporta senza dubbio alla mente l'immagine di Bikilascalzo alla maratona di Roma, in un periodo storico-culturale sicuramente non dei più distesi. Ma in quello stessoanno nacque anche una delle più affascinanti ed influenticavalle dell'ultimo mezzo secolo: Noblesse. Figlia di Mossborough, da Nearco, e Duke's Delight, il cui propietario era Evelyn Olin, fu mandata in allenamento in Irlanda a Paddy Prendergast, uno dei maestriindiscussi dell'isola del trifoglio. La sua carrierafu molto breve, appena cinqueuscite pubbliche, ma mettendo in mostra una tale classee naturalezza raramente ammirate. A due anni dopo il facile assunto nel debutto, ad Ascot,si impose in autunno a Doncasternella fondamentale Timeform Gold Cup, oggi rinominata Racing Post Trophybattendo i maschi. Ancora oggi è l'unicafemmina riuscita nell'impresa, di trechiare lunghezze, tanto da essere nominata migliordue anni ed essere posta in cima al betting per tutte le classiche primaverilidell'anno successivo. Prendergastnon la ritenne prontaper l'impegno nelle 1000 ghineead inizio primavera del 1963 e la cesellòcon totale maestria per le Oaks di Epsomdi inizio giugno passando per uno dei trialnaturali sul cammino della classicissima: le Musidora stakes di metà maggio a York dove lasciò a lunghezze le avversarie. Il giornodelle Oaks fu la consacrazioneper Noblesse, una vera e propria dimostrazione disuperiorità ed eleganza in pista per tutti i 2400metri del percorso. All'ultimofurlong, con in sella Garnet Bougoure, con uno scatto imparabile lasciò quasi ferme le avversarie tagliando il traguardo con dieci lunghezze di vantaggio lasciando spazio solo per agli applausi. I suoi targetsuccessivi dovevano essere le King George ad Ascot contro il derbywinner Relko e l'Arc de Triomphea Longchamp, ma un infortunioprima della corsa dei diamantied un contrattempo, seguente l'unicasua sconfitta, il terzo posto nel Prix Vermeille in preparazione per Parigi, le impedironodi regalare ancora emozioni in pista. Ritirata in razzain America e presentata a Ribotdiede Carezzae Fughetta, la seconda esportata nel Sol Levante, ma fu con l'ultima dei suoi cinquefigli, Where You Lead, che segnò in maniera determinante l'allevamento moderno. Where you Lead, nata da Raisea Native, ripercorse in pista il cammino della madre ascrivendosi le Musidorae conquistando il secondo posto nelle Oaks di Epsom. Due sue figlie, Slightly Dangerous e I Will Follow sono da considerarsi duedelle più grandi madri dell'ultimo mezzo secolo. La prima, da Roberto, ha tra i suoi eredii campionissimi Commander in Chief, Warning, Deploy, Dushyantore Yashmakmentre la seconda, da Herbager, é la genitrice del cracksire Rainbow Quest. Noblesse morì nel 1972 ed oggi viene ricordatain una corsa a lei dedicata che si disputa a Cork, in Irlandasulla distanza dei 2000metri. Molti, a ragione, la considerano come la più grandecampionessa di sempre d'Irlanda, dove, curiosamente, non corse mainelle sue cinque apparizioni in pista. Noblesse pur nella brevetemporalità del suo camminosia in pista sia in razza ha lasciato il segno come un lampo che illumina a giorno la notte in maniera talmente rapida e talvolta impercettibile nella maniera semplice quale sa essere la natura. La ricerca di un attimo di perfezioneè racchiuso in quella grazia agonisticache forse in pista le ha levato qualcosa, ma che le ha permesso, attraverso la linea continua del suo sanguenegli anni seguenti, di entrare alla sua maniera, direttae semplice nel tessuto allevatorio mondiale scrivendo a chiare lettere il suo nome nel firmamento. Luca Zavatteri via Ippica 2.0 http://www.ippicaduepuntozero.com/2012/12/la-grande-ippica-un-lampo-di-pura.html tagippicanews | |||
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