lunedì 10 dicembre 2012

Gregorio Arena conquista il Mediterrano da.. Lord

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                                   Gregorio Arena con i colori della Brooms (foto Laura Pirola)


Lo scorso week end ha riportatosotto le luci della ribalta, nella sua terra, Gregorio Arena. Quattro le vittorie ottenute nelle due riunioni di corse disputate a Siracusa con la perla del successo nel Criterium Mediterraneo. Lord Unfuwain in Listed Race, ma anche il successo con Celtimarin Handicap Principale, il Premio Sicilia, oltre ai centri con Kodil e Sunny Rose.

Greg, nato a Cataniail 05-01-1986, ha vinto 340 corse in carriera e nel 2012 aveva già colpito nell'Emanuele Filiberto con Warder a San Siro.

Lord Unfuwain il punto esclamativo di una due giorni per te fantastica, te lo aspettavi?
Ero convinto delle possibilità del figlio di Byron perché lo avevo testato in lavoro e mi era piaciuto molto. Chiaramente affrontavamo un soggetto come Candiani Street e non potevamo avere il ruolo dei favoriti, ma pur con delle incognite ci speravo.

In corsa mai un problema?
Si, avevo ordini, dal trainer Sardelli, di andare in avanti, ma il nostro compagno di colori Rock Of Malta si è messo a tirare e allora l'ho lasciato sfilare. Ho coperto il portacolori di Mark Cuschieri e quando ho visto che viaggiavamo meglio di Candiani Street ho capito di aver vinto.

Vincere nel tuo ippodromo avrà un sapore particolare.
Ho provato tanta soddisfazione ed è stata una festa, nell'ippodromo in cui sono ippicamente nato, a cui ha partecipato molta gente. Mi hanno fatto piacere i complimenti ricevuti e l'aver riportato due belle vittorie per due team "nuovi" per me. Ringrazio per la fiducia sia Fabio Brogi sia il maltese Cuschieri.

Più gratificante il successo nell'Emanuele Filiberto o il Criterium Mediterraneo?
Sono due Listed in egual modo importanti, anche se la prova milanesepuò essere un trampolino di lancio per
il Derby. Non ho una preferenza perché mi hanno regalato gioia entrambe, una nella mia terra e l'altra per un portacolori di un siciliano doc come Agostino Affè.

Una stagione positiva dopo un paio di anni difficili, sei soddisfatto?
Si, sono riuscito a smussare gli angoli più aspri del mio caratteree ad essere menotestardo. Capita di fare sceltesbagliate, ma ormai sono alle spalle e i risultatiottenuti in questo anno lo dimostrano. Le monte, di conseguenza anche le vittorie, arrivano grazie al rapporto di lavoro che mi lega a Bruno Grizzetti e alla collaborazione, come prima monta, per il team di Silvia Bazzani coadiuvata in maniera esemplare dal caporale di scuderia Luca Vitabile.

Hai trovato una tua dimensione?
Scendere in pista con i colori importanti della Broomse della Genets mi da grande soddisfazione. Ormai da anni lavoro per Grizzetti e Bruno,oltre a darmi sempredelle chance per mettermi in mostra, mi permette, una volta alla settimana, di recarmi presso il centro di allenamentodi Silvia per salirein sella ai cavalli che poi interpreteròin corsa.

Come ti sei affacciato al mestiere di jockey?
I cavalli sono sempre stati una passione di famiglia. Sono salito in sella, per la prima volta, a sette anni e ho praticato l'equitazione, conseguendo il brevetto di primo grado, fino a quando, quindicenne, sono partito per Pisa. Dopo aver frequentato la Scuola Allievi sono andato a Milanoper uno stage e ci sono rimasto. L'Andy Capp e poi Grizzetti, a lui devo molto.

Che cosa ti lega al trainer di Viggiù?
Tutte le esperienze più importanti della mia carriera ed è grazie a lui se ho potuto fare degli stage negli States ed in Inghilterra. Sono sceso in pista a Santa Anitaed a Doncaster, due mondi opposti ma ugualmente affascinanti. Se devo esprimere una preferenza scelgo l'America per la professionalità e per il modo di intendere il lavoro, mentre dell'Inghilterra apprezzo la nobiltà che riescono a dare al nostro sport.

Qual'è la vittoria che ricordi con maggior piacere?
Quella ottenuta con Shoko nel Royal Mares del 2005, la mia prima Listed conquistata con una portacolori del signor TeruyaYoshida. Una giubba di livello mondiale che solo indossarla mette orgoglio, anche se avevo la terza chancedi scuderia era per me già bello esserci. Ricordobenissimo, però, che Bruno nel darmi gamba mi disse: "Fai gli ordini e vedrai che vinci tu".

Cavallo del cuore?
Great Uncle Tedcon cui ho vinto a Roma al debutto quando aveva dueanni e ci ho rivinto settimana scorsa a Varese alla tenera età di nove anni. Anche se il figlio di Runnig Stag è un po ardente, con lui ho un buon feeling.

Sogno nel cassetto?
Vincere il Derby Italiano, mail mio vero obiettivoè quello di trasferirminegli Stati Uniti. Il fascino di quel mondo mi è rimasto dentro.

Hai una figura di riferimento tra gli addetti ai lavori?
Si e sono contento, visto il momento, di poterlo ribadire. Ammiro un Campione dell'ippica come Lanfranco Dettori, ho avuto la fortuna di conoscerlo e lo stimo tantissimo. Lo seguo per carpirne i segreti visto che ha uno stiledi monta per me ideale e a cui cerco di ispirarmi. Sbagliare è umano e quello che è successo non offusca la sua carriera da leggenda dello sport.

Chiudiamo con i ringraziamenti.
Voglio citare, oltre alla mia famiglia, Bruno Grizzetti, il mio manager Stefano Pugliese, Luca Vitabile e gli allenatori che in questi anni mi hanno concesso una chance.
Andrea Milani


via Ippica 2.0
http://www.ippicaduepuntozero.com/2012/12/gregorio-arena-conquista-il-mediterrano.html
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