domenica 25 novembre 2012

Stefano Landi: da Babush a Wish Force la vita a tutta velocità del fantino senese

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Stefano Landi
L'approfondimento di oggi, come promesso nel numero di sabato, l'abbiamo dedicato a Stefano Landi.

Sicuramente uno dei personaggi che rendono ancora vivo il nostro sport, uno dei jockey più carismatici, uno che ha contribuito a fare e sta ancora facendo la storiadell'ippica, uno che ama veramente la sua professione.

Nato a Siena il 3 aprile del 1966, ama la fiorentina, la bistecca of course, al sangue, per uno dal caratteresanguigno come lui, non poteva essere altrimenti.

Come ti sei avvicinato a questo sport?
Mi piaceva frequentare un maneggio, ma le passeggiate, dopo un po, hanno cominciato ad annoiarmi, sono e sarò sempre un amante della velocità! Di conseguenza cercai di avvicinarmi al mondo delle corse, prima a Siena da Pippo Fontani, ormai scomparso, che ricordo sempre con grande affetto e poi a Livorno da Saro Pecoraro,grazie a lui è iniziatala mia avventura nell'ippica italiana.

Ricordi la tua prima vittoria e quante sono le corse che hai vinto in carriera?
Certo, mi sono tolto la qualifica di maiden nell'aprile del 1981, a Firenze in sella a Babush, un allievo proprio di Rosario Pecoraro; per quanto riguarda il totale delle vittorie sono intorno alle 1970, vorrei cercare di arrivare a quota 2000 entro la fine dell'anno, ma mi sembra un'impresamolto difficile, se non impossibile, ma ci proveròfino in fondo. Comunque, nonostante sia convinto di nonsbagliarmi, resta il fatto che i miei dati non corrispondono con quelli della banca dati di www.ippica.bitz, dovremo verificare.

Quale è stata la vittoria che ricordi con maggior soddisfazione?
Il successo con Serebrovanel Premio Cumani. L'allieva di Valfredo Valiani, portacolori della scuderia Pieffegi, mi ha regalato il primo centro in una corsa di Gruppo, un momento indelebile nella mia memoria.

Il tuo cavallo del cuore e quello più forte che tu abbia mai interpretato in corsa?
Il soggetto a cui sono maggiormente legato è Fascino, con lui ho vinto l'Arno e moltissime altre corse, un cavallo dalla spiccata intelligenza, di una bellezza stratosferica. Per quanto riguarda il partner in corsa più forte, credo ci sia un ex-equo tra Golden Titus e Ruttle And Hum e con quest'ultimo, che era un vero e proprio fuoriclasse, ho vinto corse pazzesche pur avendo una "gamba" in meno....

Secondo te il fantino più forte al mondo chi è?
Senza dubbio Lanfranco Dettori, grandissimo jockey, uno che fa la differenza. Sono però rimasto deluso di lui come uomo, non accettoquello che ha fatto, per me non ci sono scusanti. Durante la mia vita ho avuto momenti di sofferenza, ho avuto sia fame che
sete, brutti infortuni e momenti di grande depressione, ma mai e poi mai ho pensato di potermi aiutare con certe sostanze. Una grande delusionee, se fosse confermato il tutto, mi crollerebbe un mito.

A proposito di infortuni, nella tua lunghissima carriera ne hai avuti tanti, ti è mai passato per la testa di smettere?
Forse il momento più difficile è stato quando ho subito l'ultimo, con la frattura di tibia e perone, pensavo fosse uno stop molto lungo e difficile, ma dopo 68 giorni ero di nuovo in sella. Un record da guinnes dei primati, non trovate? Ora stobenissimo, sono al top della mia forma fisica e mentale, ho maturato una grande esperienza che credo sia la qualitàindispensabile per poter essere un fantino vincente. Penso di poter dire, a tutti gli appassionati, di seguirmi perché ho ancora tanto da dare a questo sport!

Proprio sabato insieme a te, per i lettori del nostro blog, avevamo parlato dei tuoi impegni in quel di Pisa e quindi anche di Wish Force; capace poi di regalarti la vittoria in Tris. Un miracolo di Gladio Romano Cirini?
Bravissimo, sono d'accordo con te, nell'ippica si parla solamente dei grandi proprietari, delle ricche scuderie, dei top trainere quasi mai di allenatori che hanno pochi cavalli e non di grosso calibro. Ma uno che si merita i riflettori è proprio Gladio Romano Cirini che come hai detto perfettamente tu, con Wish Force ha fatto un miracolo! Bisogna ricordare che l'ippica vive per il 70% proprio di piccoli proprietari e per gli allenatori ed i fantini di secondo piano.

In qualche forum si discute sullo sviluppo della curva nuova del tracciato di Pisa, la curva è difficile da affrontare?
E' una leggenda, la pista è splendida, la curva perfetta, certo all'ingressodella retta la pista tende un po a stringersi e quindi, per non farci infilare cerchiamo tutti di convergere bruscamente verso lo steccato. E' uno sforzo che potrebbe anche essere risparmiatoal cavallo, lo facciamo più che altro per l'opinione del pubblico, perché non vogliamo sentirci dire che siamo stati dei polli....

Il tuo sogno nel cassetto?
Nonostante l'età ne ho ancora tantissimi, su tutti quello di vedere il nostro sport continuare ad esistere. Io ne ho praticati tanti ma l'ippica è il più bello! Poi quello di riuscire ad avere un esperienza continuativa all'estero, per dimostrare, soprattutto a me stesso, che posso essere ancora competitivoin un ippica di alto livello. Un altro sogno è quello che finalmente tutte le categorie ippiche riescano ad unirsi per contribuire a salvare il nostro lavoro!

Siamo arrivati alla fine dell'intervista, al momento dei ringraziamenti..
Tantesono le persone da ringraziare, tutti quelli che mi hanno datofiducia e anche chi mi è stato vicino nei momenti più difficili. In primisi miei genitori, i miei amici Mario e Roberto, ma devo rimarcare il ruolo importante di mio figlio Niccolò. Oltre ad essere sangue del mio sangue è anche il mio migliore amico, sa criticarmi quando è il momento e sa darmi la carica quando ne ho bisogno, lo stimo tantissimo e sonoorgoglioso di avere un figlio così!

Grazie Stefano, un uomo schietto, diretto, trasparente, uno da cui l'ippica dovrebbe prendere spunto per la sua ricostruzione!
Fabrizio Tenerini 


via Ippica 2.0
http://www.ippicaduepuntozero.com/2012/11/stefano-landi-da-babush-wish-force-la.html
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