giovedì 22 novembre 2012

Le Padovanelle nel limbo tra annunci e sopralluoghi, Remigio Talpo: "Vicini alla svolta"

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                                           Una totale della tribuna dell'ippodromo di Padova 

"L'amministrazione comunale, con in prima fila il sindaco, Flavio Zanonato, sta lavorando alacrementeper trovare una soluzione per non perdere quel grande patrimonio, storico e culturale, che è l' ippodromo di Ponte di Brenta. Tra pochissimigiorni dovremo avere delle importanti novità positive. In modo particolare stiamo incalzando per un pronto intervento la Regione ed il governatore Luca Zaia... "

Queste sono le parole dell' Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Padova, Luisa Boldrin, rilasciate al Mattino di Padova. Bene, allora siamo vicini ad una svolta?

Non proprio perché questa dichiarazione è datata 3 luglio 2012 e nel frattempo di annunci ne sono stati fatti tanti, ma la situazione delle Padovanelle non si è certo sbloccata. E' di martedìla visita in ippodromo dell'Assessore Boldrin e del suo collega Umberto Zampieri per un sopralluogo, atto a verificarel'eventuale stato di degrado delle strutture, assieme ad un ingegnere incaricato.

Remigio Talpo, esponente di una famiglia che da generazioni illustra il trotto italiano, è in prima fila a combattere per i diritti degli operatori ippici ancora presenti nella struttura e per lariapertura dell'anello patavino.

A che punto siamo?
In questo momento all'ippodromo sono presenti 40 cavalliper una decina di allenatori, siamo senzacorrente elettrica e abbiamo l'acqua perché le utenzesono intestate ai trainer. La manutenzione della pista e lo smaltimento del letame sono garantiti da un opera di volontariato che ci permette di mantenerela struttura in condizioni dignitose. Fino ad ora siamo riuscitiad organizzarci scuderia per scuderia con dei piccoli generatori, ma l'arrivo dell'invernorenderà più difficile la vivibilitàdegli impianti per uominie cavalli.

Hai detto siamo quindi anche tu hai dei cavalli all'interno dell'ippodromo?
Si, ne ho quattro. Vedi però io ho avuto la fortunadi poter usufruire da un paio di anni delle strutture di uncentro di allenamento vicino a Padova ed è lì che ho il grossodel mio materiale. Con la crisiche attanaglia non solo il settore ippico, ma l'intero Paese, i professionisti presenti in ippodromo non hanno molte alternativeed è anche per questo che mi batto
per la riapertura di questo storicoimpianto italiano.

Facciamo un passo indietro per riassumere come si è arrivati a questa situazione?
La struttura nasce nel 1901 per opera del Senatore Stefano Breda, uno dei padrifondatori del trotto italiano, e viene presa in gestione, per conto della Fondazione intitolata all'illustre filantropo, dalla famiglia Grassetto nel 1962quando viene anche ristrutturatol'ippodromo. Il 18 dicembre 2011viene disputata l'ultima corsasulla pista da 800metri di Ponte di Brenta ed inizia la trafilache ci porta ai giorni nostri.

L'ippodromo viene messo all'asta dalla Fondazione, in grave difficoltà economica e nel frattempocommissariata dalla Regione, ma non trova acquirenti e la famiglia Grassetto, nel lugliodel 2012, riconsegnaloro le chiavi dell'impianto. Questo per sommi capi il sunto della vicenda.

In questi mesi quali passi sono stati messi in atto dalle Istituzioni della vostra Regione?
Guarda noi eravamo pronti a formare una cooperativaper prendere in gestionela situazione, ma non abbiamo ricevuto nessuna sponda. Invece negli ultimi quindici giorniabbiamo rilevato un positivo attivismo del Comune ed in via ufficiosa ci è stato manifestato ottimismoper la risoluzione della vicenda.

Siamo stati informati dei passi in avanti fatti con il Dott. Ruffoe della disponibilità da parte del nostro Ente a riaprirel'ippodromo. Devo comunque rilevareuna mancanza di sinergiatra le due Istituzioni preposte, a dir il vero, per l'assenza totale della Regione. Dal Governatore, a parte la lettera di sfrattoinvero formale e non accompagnata da altro, in questi mesi non è arrivatonessun segnale.

Qual'è la tua sensazione?
Certo ci vorrebbe maggior unità di intenti ma penso che la svolta sia vicina. Da quello che ho capito c'è l'intenzioneda parte del Comunedi reintrodurre Le Padovanelle nel circuito, con una loro gestione, e sono fiduciosi nel trovare presto la quadra. Nei primi mesi nonera una situazione praticabile perché il Commissario Liquidatoreaveva l'incarico di cercare acquirenti, ora quello che è subentrato, constatata la difficoltà nel trovare investitori per la cifra richiesta che si aggira sui 18 milioni di euro, si sta muovendo a più ampio spettro. Ricordo a tutti che nel 2011i corrispettivi per l'ippodromo sono stati 2.600.000euro.

Al di là degli annunci più o meno informali nel pratico da luglio ad oggi è cambiato qualcosa?
In verità no, con noi non è stata spesa neanche una parola per far frontealla situazione di disagiovissuta da uomini e cavalli. Siamo nel limbo fra color che son sospesi...
Andrea Milani


via Ippica 2.0
http://www.ippicaduepuntozero.com/2012/11/le-padovanelle-nel-limbo-tra-annunci-e.html
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