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Il top weight della corsa a 12 stones e 6 libbre (circa 79kg) era Flyingbolt con in sella il suo partner di sempre Pat Taaffe, preoccupato per le non favorevole condizioni di corsa che si prospettavano. Il terreno pesante si trasformò subito in un mare di fango sotto gli zoccoli ed il peso in sella sempre più gravoso. Flyingbolt seguiva nel cuoredel gruppo lasciando dettare il ritmo agli avversari fino al momento in cui, sulla collina, progredisce in breve dietro Solbina e Scottish Memories e li sorvola come un uomo che corre contro i ragazzini. Sul traguardo, nel tripudio generale, sono 15 le lunghezze che lo separano dal primo degli sconfitti. Questa è stata, a detta di molti e forse assieme alla vittoria nel Champion Chase sempre a Cheltenham del 1966, la più netta dimostrazione di superiorità messa in campo dal figlio di Airborne in tutta la sua carriera. E pensare che Airborne, vincitore del Derby di Epsomdel 1946 venne ritirato dall'attività riproduttiva perproblemi di fertilità. Ma come? E Flyingbolt? Sta di fatto che un giorno nel paddock si ritrovò Eastlocka sua volta non più in allevamento per gli scarsi risultati precedenti. E dalla presunta sterilità nel 1959 nasce Flyingbolt. Flyingbolt è considerato il secondo national hunter di tutti i tempi dietro solo ad Arkle. E le loro vicende si rincorsero continuamente anche se in pista non si incontrarono mai. Allenati entrambi da Tom Dreaper condivisero lavori mattutini, ma mai intrecciarono gli zoccoli in pista. Anche se ci andarono parecchio vicini. La sfida tra i due, evento che già mesi prima infiammò i fans, doveva aver luogo nella Cheltenham Gold Cup del 1967. Arkle aveva vinto le tre precedenti edizioni, ma la sfida non ebbe mai luogo. Flyingbolt nell'autunno del 1966 contrasse la brucellosi, una malattia infettiva provocata dalle brucelle, una famiglia di batteri che lo tenne fuori gioco per diversi mesi mentre Arkle si infortunò e chiuse la carriera il 26 dicembre dello stesso anno nel King George Chase a Kempton. Flyingbolt ripresosi dalla malattia fu ancora in grado, con la sua immensa classe di giungere secondo proprio nel King George, ma la debilitazione fisica non gli fece poi sconti. Quella sfida tra Arkle e Flyingbolt si sarebbe dovuto svolgere un anno prima, ma Dreaper non diede l'assenso. Il 1966 fu l'anno della piena maturazione agonistica del figlio di Airborne tanto da poter far pensare di essere migliore del compagno di allenamento. Ma con i se e i ma non si fa la storia e mentre Arkle troneggia nel tempio di Cheltenham, Flyingbolt, in un sondaggio di qualche anno fa del Racing Post sui 100 favoriti di ogni tempo non trova nemmeno menzione. A Navan in febbraio si disputa ilFlyingbolt chase un trial minore per indovinate cosa? L'Arkle Trophy del mese successivo al Cheltenham festival. Seppur con l'ombra ingombrante di Arkle Flyingbolt brillava di luce propria e le sue vittorie per stile e disarmante superiorità ancora oggi, nei campioni che solcano quelle stesse piste, non hanno egualie non possono nemmeno trovare paragoni. L'indiscussa semplicità e fusione di un atleta, del suo cuore e del suo coraggiosi ritrovano in ogni furlong, in ogni fence, in ogni hurdle dei teatri gremiti e festanti dalla folla che lo osannava. La sua più grande vittoria. Piace ricordarlo così, con la quanto mai chiara ed inequivocabile descrizione della vittoria del Queen Mother Champion Chase:"took lead 2 out, canter". Luca Zavatteri  via Ippica 2.0 http://www.ippicaduepuntozero.com/2012/11/la-grande-ippica-flyingbolt-il-cuore.html tagippicanews | |||
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