sabato 24 novembre 2012

Il Palio dei Comuni la festa di un popolo oltre la crisi Matteo Muccichini: "Montegiorgio nel cuore"

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Matteo Muccichini
Una grande domenica di festa, per l'ippica e per Montegiorgio. Questo sarà la giornata di oggi, nonostante la crisi, perché il Palio dei Comuni intitolato a "Lanfranco Mattii" è un brand, come si usa dire oggi, poggiato su valori e passioniche travalicano gli aspetti economici della nostra società. 

Logicamente l'organizzazione ha comunque risentito del momento di difficoltà, come altre grandi prove del circuito italiano, venendo modificato nella formula, ma mantenendo comunque un campo partenti tecnicamenteelevato.

Per presentare il Palio n°24abbiamo contattato il giornalista, anchorman di Unire Tv e voce narrante delle corse da Montegiorgio, Matteo Muccichini. Insieme a lui scopriremo i favoriti e le curiositàlegate a questa manifestazione capace di coinvolgere una Regione intera e di portare oltre 15.000 persone all'ippodromo.

Quando hai scoperto le corse e i cavalli?
Appena sceso dalla culla.., scherzi a parte essendo nato a poche centinaia di metri dalla pista da corsa è stato quasi scontato, già da bambino i giochi con i miei amici avevano come protagonisti i cavalli da corsa e i guidatori. Il gioco più divertente era dare vita a dei mega handicap ad invitocon i nostri cavalli preferiti. Sul finire delle elementarie poi perfezionato negli anni delle medie mettevamo in scenadelle corse a inseguimento con lo start a 2000 metri e l'estremo penalizzato, di 20 metri in 20 metri, a 2500metri. Ognuno costruiva il suo invito e poi si disputavanole prime corse ippiche virtuali della storia italiana. All'epoca Bertuz e Belmez, i due allievi della Gianita Frar, erano i dominatori della generazione, ma nella mia perizia l'ultimo numero a 460 metri era riservato al mio idolo Bruscolino, pleonastico ricordare che il vincitore era sempre lui.

Telecronista, scrittore, anchorman e collaboratore di molte testate giornalistiche del settore, quando hai capito che questa era la tua strada?
Durante la frequenza delle scuole superiori. Ritagliavo le fotodal quotidiano ippico e le incollavo sul diario, non prima però di aver scritto l'articolo e già a 16 anni, con cadenza settimanale, redigevo i miei pezzi sui Grandi Premi. Più che dai compiti a casa il mio diario era zeppo di articoli e ricordo benissimo quello scritto per
il quintoposto al Giovanardi di Icaro Cik. All'interno della generazione segnata dal fenomeno Indro Park era lui l'esponente di spicco della forma marchigiana.

Quando hai iniziato a lavorare per l'ippodromo e quando sei diventato il cronista dal campo?
La mia collaborazione è iniziata nel 1997 proprio il giorno in cui Uniforz vinse il Premio Marche e sono il telecronista dal 2004 sostituendo un pionieredel nostro mestiere come Salvatore Mattii.

Devo ringraziarelui e la famiglia Mattii se in questi anni ho potuto crescerenella mia professione e poter sviluppare un formatpensato da me come quello delle interviste ed analisi prima di ogni corsa. Una formula vincente, proposta ora dalla gran parte degli ippodromi, così come vincente è la comunicazione del Palio dei Comuni, ormai conosciuto in ogni angolo del mondo che trotta.

Chi ha voluto il Palio a Montegiorgio?
L'idea di questa manifestazione è da attribuire a uno dei fondatoridell'ippodromo San Paolo, Lanfranco Mattii. Purtroppo questo grandepersonaggio del nostro sport ci ha lasciato pochi mesi prima dell'edizione inaugurale ed allora è grazie a suo figlioMaurizio se il Palio è cresciuto e si radicatofortemente nel territorio nel nome di suo padre.

A cosa è dovuto il successo di questo evento?
Lanfranco aveva capito come coniugare tre espressioni significative delle Marche: l'ospitalità, la passione per il cavallo ed una buona dose di campanilismo. Il Palio è un mix perfetto di questo con i vari Comitati che offrono, nel vero senso della parola, ai protagonistidella pista tutto il meglio della nostra terra. Impossibile resistere per gli stranieri a questo trattamento deluxe capace di mantenere il suo appealanche a distanza di anni e in momenti difficili come questo.

Qual'è il soggetto più forte che hai visto in pista in questi ventitre anni di Palio?
Sicuramente Moni Maker, la campionessa di Takter infiammò Civitanova Marche al suo terzo anno di campagna europea e ritornò, per volontà del suo trainer, ancora a deliziarci nel Premio San Paolo. Mi impressionava sempre per l'ampiezza, la facilità e la potenza della sua azione: lei faceva un passo nel tempo in cui gli altri ne mettevano insieme tre.

L'edizione a cui sei più legato?
Quella del 2008vinta da Opal Viking per Montegiorgio. Il coronamentodi una rincorsa durata 20 anni durante i quali, il mio Comune, si era affidato a moltissimi soggetti di punta senza mai riuscire a trovare l'acuto.

Vista la tua professione, qual'è stata la cronaca che ti ha emozionato di più?
Nel 1996 Crowning Classic batte Westgate Crown e ancora oggi quando larisento mi emoziona la voce di Salvatore Mattii in quella che può essere definita la cronaca perfetta. Il giusto mix di fantasia e ritmo come pochi sarebbero capaci di produrre, un grande telecronista.

Quali sono i Comuni protagonisti della rivalità più accesa e qual'è il più titolato?
Sicuramente Monte San Giusto e Fermo sono molto rivali e prova ne è la polemica, di pochi giorni fa, all'estrazione dei numeridi partenza. Montegranaro con quattro vittorie è il leader della speciale classifica e curiosamente questi tre Comuni saranno protagonisti nella stessa batteria di qualificazione.

Quale è stato l'episodio più curioso legato ad un binomio in pista al San Paolo?
A metà degli anni'90 venne a Montegiorgio un campionissimo come lo svedese Copiad, in coppia con il fido Erik Berglof. In batteria, da favoritissimo, sulla prima piegata invece di curvare andò dritto fermandosi contro lo steccato. Le sgambature avevano visto il buon Erik presentarsi in sulky con il vessillo di Monte Urano nelle manial posto del cronometro ed il comportamento in corsa fece venire più di un dubbio sulla sobrietà del driver nordico.

La festa più bizzarra mai inscenata per una vittoria?
Nel 2001 per la vittoria di Sugarcane Volo, mi ricordo che i norvegesipresero possesso del ristorante dell'ippodromo e riuscirono a stappare lo champagne in dotazione non solo dei ristoranti di Montegiorgio ma di tutta la provincia. Si narra di un conto pari alla metà del premio per il vincitore del Palio.

Veniamo all'attualità, che edizione ci dobbiamo aspettare?
Combattuta, non scontata, senza un favorito a mezzo. Insomma delle belle corse nobilitate dalla presenza degli ultimi duevincitori e dalla presenza di un paio di ospiti di buon valore. Mi preme sottolineare la presenza di Jean Pierre Duboisa 18 anni di distanza dalla sua vittoria con Bahama, il Palio gli è rimasto dentro e ha voluto fortementepartecipare a questa edizione.

Chi vincerà la prima batteria?
Mack Grace Smblocca il pronostico anche se dall'esterno sia il doppio Newyorkche Lester sono obbligati a fare partenza. Potrebbe venire mossa e favorire Looney Tunes oppure Crys Dream. La femmina di Dubois è un'americana di ottimaqualità arrivata da imbattuta alle Hambletonian Oaks. Dopo la presa di contatto nel Bretagne ritorna ad affrontare il suo habitat naturale, pista piccola e miglio, e penso sia il black horse di questa edizione.

Nella seconda quali sono i probabili finalisti?
Sarà una corsa tattica con i primi tre dietro le ali dell'autostart a giocarsi la vittoria. Linda di Casei favorita per la classe, Lover Power in crescita dal rientro e Look Mpche dopo una comoda qualificazione potrebbe essere la sorpresa della finale. Difficile dare una dimensione ad Alegroanche se è accompagnato da buone voci.

Chi vincerà il Palio?
Linda di Casei, ma ti avrei detto il cavallo abbinato a Montegiorgioanche se fosse stato a 30/1. Al Palio si ragiona solo con il cuore.
Andrea Milani



via Ippica 2.0
http://www.ippicaduepuntozero.com/2012/11/il-palio-dei-comuni-la-festa-di-un.html
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