martedì 27 novembre 2012

Maria Moneta: "Sogno di vincere il Prix de la Reine a Chantilly e intanto studio da trainer"

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Maria Moneta
Per la consueta rubrica "Visti da vicino" abbiamo pensato di contattare una giovane amazzonecapace di ritagliarsi uno spazio importante in un breve lasso di tempo: Maria Moneta.

Una stagione, la sesta, in cui Maria è scesa in pista meno, rispetto al recente passato, ma è sicuramente un personaggiointeressante da conoscere assieme a voi.

Qual'è stato il tuo approccio al mondo delle corse?
Mia mamma è una veterinaria e ha sposato l'allenatore Frank Turner, di conseguenza i cavalli da corsa e la vita di scuderia hanno fatto parte della mia vita sin da subito

Ho iniziato praticando l'equitazioneed i concorsi con i pony arrivando poi negli anni, step by step, a partecipare agli Europei Juniores. Poi quando Frank ha ritenuto fossi pronta ho provato l'emozione di salire in sella ad un purosangue in galoppo.

Un 2012 in cui sei stata meno protagonista del passato, come mai?
Dopo aver superato le 50vittorie in carriera il programma, per me, si è ristrettovisto che posso partecipare, alle corse con dotazione inferiore ai 5100 euro, solo con i cavalli di mia proprietà. In questo momento ho solo quattro cavalli e mi dispiacenon poter frequentare, come prima, ippodromi meravigliosi come quelli di San Siro, Maia, Capannelle e San Rossore. Ma, per amor di verità, devo confessarti che non ho intenzione di comprare soggetti adatti alle corse di minima e quindi mi faccio bastare i miei vecchiotti.

In carriera 76 vittorie, 26 solo nel 2010 con il 28%, due vittorie nel "classico" Premio Domenico Arnaldi, la prima al secondo anno in pista, non ti mancano le corse?
Certamente è un po demotivante. Dal punto di vista pratico perdi in senso dell'andaturae nell' abitudine alle dinamiche di corsa, ma la mia è pura passione e divertimento. Non me ne faccio un cruccio e cerco di portare avantialtri aspetti della mia vita sia fuori che dentro al mondo dell'ippica.

Sei molto giovane stai ancora studiando?
Si, frequento l'Università e nel particolare la facoltà di Scienze Politichee poi sto studiandoper realizzare il mio sogno...

Gran bel assist per la domanda successiva! Quale sarebbe il sogno per il quale stai studiando?
Il mio sogno è diventare un trainer di cavalli da corsa, so che non sarà semplice emergerein un mondo maschilistacome il nostro, ma la mia strada, terminati gli studi, sarà nell'ippica. Ho la fortuna di avere ai miei fianchi, da tanti anni, Frank che per me è come un padre, lo stimoprofondamente come personae come allenatore e da lui posso imparare moltissimo.

La nostra scuderia di Milano è come un paradiso in terraed è difficile
staccarsi, ma in futuro, così come è già successo, non escludo stage oltre confine per affinare le mie conoscenze. Mi piacerebbe anche fare esperienza sul campo come agente di cavalli e lavorare alle Astein giro per il mondo, ripeto vedremo quando avrò finitogli studi ma sono molto determinataa raggiungere i miei obiettivi.

Cosa ti piace del mestiere di trainer?
Amo la quotidianità. Aiutare i cavalli nella loro crescitavuol dire capire in fretta i loro pregi e anche i difetti e modulare di conseguenza il lavoro. Controllarli e curarli, giorno per giorno, poi penso di avere lo spirito giustovisto che provo grande soddisfazionenel vederli vincere anche in fantini. In quelle occasioni mi assale, prima della corsa, una tensioneed un nervosismo che non provo quando sono io ad interpretarli.

Quando hai vinto la tua prima corsa?
Il 31 agosto del 2007 a Varese con Darim, era forse la settimavolta che scendevo in pista e devo ammettere che ha fattotutto lui. Darim era un sabbiarolocon un finishpazzesco e ci ho corso fino all'apriledi quest'anno per poi, a diecianni, fargli vivere una meritatapensione.

Quali sono invece le vittorie che ricordi con maggior piacere?
I due successi nel Premio Domenico Arnaldinella giornata del Derbyalle Capannelle, indimenticabile sia la prima nel 2008 con Shanner che quella con Armusnel 2010.

Poi sono molto legata alle vittorie ottenute in pista dritta a Milano tra le quali mi piace ricordare quella con Souwignon nel Premio Vittorio Speroni, bella e difficileperché il figlio di Morigideve correre copertoe riuscii a tenerlo nascostofino al momento giusto.

Così come molto emozionante, guarda il video, è stato il Trofeo AGRI 2012vinto con Indian Precedente risolto in foto stretta con quattro cavalli in linea sul palo.

I complimenti più belli ricevuti?
Quelli di Frank per me sono molto importanti e, anche se non me ne fa tanti, so che in privato è soddisfattodi quello che sto ottenendoin pista.

Maria Moneta in scuderia (dal profilo Facebook)
Abbiamo parlato delle vittorie e adesso sotto con i cavalli del cuore.
Shannere Armus. Con il primo ho vinto molte corse, otto su undici totali, e, come già ricordato, anche l'Arnaldi. E' un soggetto particolareche non ama molto la mano dei fantini e si trova invece a meravigliacon me.

Ad Armus mi lega, oltre le vittorie, un tragicoevento capitato il 13 giugno 2011 quando, di ritorno da Merano, dopo aver vinto una bella condizionatacon Claudio Colombi, si è ribaltato il van che lo trasportava, insieme ad altri quattro cavalli, sulla via del ritorno. Uno sciagurato incidente, causato dalla rottura dello sterzo, che ha causato la morte di tre dei cinque cavalli in viaggio. Fortunatamente noi eravamo a Trentoe siamo arrivati a dare una manosubito dopo l'accaduto, come noi furono molto tempestivianche i mezzi di soccorso.

Una scena drammatica....
Siamo arrivati dopo 5 minutie ti assicuro che la felicitàprovata nel vedere i miei due cavalli, Armus e Souwignon, in buona salute non ha mitigato lo stato di choc provocatomi dal contesto terribile. I loro sguardi erano una richiesta d'aiuto, un non comprenderel'accaduto, nonostante tutto si stavano affidandoa noi per cercare di capirecosa fare e come uscirne. Incredibilepoi che a distanza di poco tempo siano stati fatti salire su di un altro van e lo hanno fatto, come sempre, senza avvertire disagio.

Nella tua pur breve carriera hai già avuto modo di effettuare delle corse all'estero, che tipo di esperienze sono state?
Nel corso del 2009 ho vinto una tappa del circuito FEGENTRIad Istanbul e negli States una corsa della World Cup a Laurel Park. Due esperienze diverseperché in Turchiac'era la folla delle grandi occasioni per un meeting imperniato su prove di Gruppo 1, mentre in Marylandpioveva a dirotto e vinsi una corsa falcidiatadai ritiri e con pochepersone all'ippodromo. La tappa di Istanbul mi ha regalato emozionifantastiche, non ero e non sono ancora adesso abituataa folle oceaniche impazziteper una corsa, ma anche la vittoria nella World Cupè stata molto importanteperché ha permesso a me e Mario Baratti, in rappresentanza dell'Italia, di vincere quel torneo per Nazioni.

Due belle esperienze, ma c'è una corsa all'estero che ti piacerebbe vincere?
Certo il giorno del Prix de Diane, a Chantilly, c'è il Prix de la Reine Marie-Amelieper amazzoni sulla distanza dei 2000metri. Solo parteciparead una corsa così prestigiosasarebbe fantastico, vincerepoi sarebbe un sogno.

Quali sono le persone a cui fai riferimento?
I consigli della mammae di Frank Turnersono stati indispensabili nella mia crescita, mi affido anche al sapere di Franca Vittadinie al mio fidanzato Claudio Colombi. Sono i pilastri su cui si basa il mio apprendimento, e vorrei ricordare anche una persona, per me importante, scomparsa troppo presto: Scipione Martini. A loro devo dire grazie.

Come avete visto le ragazze del nostro sport ci regalano sempre delle belle emozioni e Marianon ha fatto eccezione, a proposito domani è il suo compleannoricordatevi di farle gli auguri.
Andrea Milani



via Ippica 2.0
http://www.ippicaduepuntozero.com/2012/11/maria-moneta-sogno-di-vincere-il-prix.html
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