domenica 18 novembre 2012

Antonio Fresu: l'allievo di Alduino Botti, con l'ippica nel Dna, oggi è protagonista ad Albenga

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Antonio Fresu ad Abu Dhabi (Dal profilo Facebook)
Molte volte, durante le nostre interviste ai protagonisti del turf italiano, è venuto fuori il nome di Antonio Fresu e sempre alla domanda su quale fosse la giovane frusta di maggior talento del panorama nazionale.

Lo spunto giusto per contattarlo, di ritorno da una trasferta lavorativa ad Abu Dhabi, lo offre il convegno odierno di Albenga dove Antonio sarà impegnato in quattro delle sei corse in programma. Nato ad Ozieri, in provincia di Sassari, il 24 novembre del 1991, adora i tortellini con la panna e naturalmente i cavalli..

Come ti sei avvicinato al mondo delle corse?
La mia non è stata una scelta ma, molto probabilmente, la causa della presenza di un gene ippicocontenuto nel Dna. Il mio bisnonno Stefano, mio nonno, mio zio Gianluca, mio padre Stefano, sono stati tutti fantini, come potevo non diventarlo anch'io?

Anche se la mia famiglia non voleva vedermi diventare un jockey, desideravano infatti farmi studiare e approcciare il mondo del lavoro da un'altra angolazione, non appena compiuta la maggiore età, sono molto testardo, ho smesso di frequentare le lezioni e mi sono iscritto alla Scuola Allievi Fantini di Pisa. Prima però avevo appreso i primi rudimenti, su come stare in sella, in una scuola di endurance a Brescia.

Uscito dalla scuola di Pisa dove sei andato a lavorare?
La prima esperienza, di lavoro in scuderia, l'ho avuta in Sardegna da mio nonno, poi per 2 mesi mi sono spostato da Simone Sordi. In seguito sono arrivato alla corte del team Bottie ho iniziato a Brescia, con la scuderia Siba, una collaborazione contrattuale che dura dal marzo2011.

Ti ricordi la tua prima vittoria?
E come si fa a scordarla? Era il 23 luglio del 2011 in sella a Didal a Varese. Con la figlia di Desert Style avevo instaurato un bellissimo feeling, praticamente un colpo di fulmine, l'ho interpretata in corsa per cinque volte e ci ho vinto trecorse.

Quali sono i fantini che prendi come punto di riferimento?
Sicuramente su tutti Lanfranco Dettori, il mio idolo, poi apprezzo le qualità di
Mirco Demuro e di Fabio Branca, due fantini di livello internazionale!

Quale è la tua qualità migliore, come jockey intendo...
Sicuramente il fatto di non essermi montato la testa. Mi è stato insegnato di prendere questo lavoro molto seriamente e spero di riuscirea restare con i piedi per terra, in modo da continuarea migliorare nella mia professione.

Il tuo sogno nel cassetto?
Anche se risulterà banale dico riuscire a vincere più corse di Gruppo possibile in Italia così da poter essere notatoanche all'estero. Nella mia breve carriera ho avuto la possibilità di fare due esperienze oltre confine, una indimenticabile a Newmarket presso il team Godolphin, e una, recentissima, ad Abu Dhabi.

Dalla capitale degli Emirati Arabi Uniti sono tornato solo una settimana fa, ho partecipato ad una corsa internazionale per allievi fantini come rappresentante dell'Italia, e ti confesso che è stata una grande esperienza, nonostante il quinto posto, e una bella soddisfazione.

Vuoi ringraziare qualcuno in maniera particolare?
In primis la mia famiglia, dopo aver preso la decisione di diventare fantino mi sono stati molto vicini e continuano ad esserlo adesso con i loro mille preziosi consigli. Non posso poi non nominare Alduino Botti, il mio maestro, e la mia ragazza Simona. Senza di lei accanto sarebbe impossibile superare i tanti sacrifici quotidiani necessari per svolgere al meglioil mestiere che ho scelto di fare nella mia vita.

Prima di salutarci parlaci dei quattro impegni che sosterrai domani ad Albenga, in apertura di convegno quali possono essere le possibilità di Shining Legs?
La portacolori di Emanuele Valsecchi l'ho interpretata una volta, in una delle sue prime uscite in carriera, e mi diede l'impressione di essere un soggetto adattoalle piste con raggio ridotto. Recentemente l'ho montata in lavoro e mi ha lasciato una buona impressione, anche se poi nelle ultimedue uscite ha sicuramente deluso. Oggi accorciala distanza e credo abbia così una buona chance. Gli avversari principali sono Stroping e Gaiagol.

Nella quarta corsa sarai in sella all'outsider Easy Destination.
Spero di essere smentito ma mi sembra vada piano, non credo abbia grandi possibilità di figurare. La mia favorita è Messy Foot, ma starei molto attento a Pusiano, molto bene nel suo esordio sulla pista e passibile di un significativo miglioramento.

Nella corsa principale del convegno sarai a bordo del pesino Breaking Beat, pensi che l'allievo di Frank Turner possa fare la sorpresa?
Il figlio di Beat Hollow è un soggetto strano, ha come tallone d'achille la partenza, visto che esce dagli starting stalls al rallentatore, sarà quindi una prova ad inseguimento, ma comunque una possibilità di piazzamento gliela concedo. Nonostante la tonnellata in sella il cavallo da battere resta Gasquet, ma possono dire la loro anche Brietta, in forma, e Nigriculus, a suo agio sulla pista in sabbia.

Nella prova di chiusura del convegno hai l'ingaggio più interessante con Fairy Sakhee, vinci?
Ci spero molto, l'allievo di Pastorellli l'ho montato all'ultima uscita in Tris, dove siamo arrivati terzi con una pista di vantaggio rispetto al gruppo degli inseguitori. Mi sembra un cavallo regolare e bene in corsa, mentre gli avversari più pericolosi sono Royalesce e Miroslav.
Fabrizio Tenerini 


via Ippica 2.0
http://www.ippicaduepuntozero.com/2012/11/antonio-fresu-lallievo-di-alduino-botti.html
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