giovedì 29 novembre 2012

Si chiama Jessica la "Stella" apparsa a Montegiorgio

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Jessica Pompa (profilo Facebook)
Il Palio dei Comuni di Montegiorgio è una manifestazione di popolo e giustamente Alberto Foà ha inserito il "Lotteria delle Stelle", Memorial Piero Dotto, all'interno di unhappening, durato più di otto ore, capace di coinvolgere gran parte del territorio. Nei giorni scorsi ci siamo occupati dell'aspetto tecnico della giornata, oggi invece conosceremo meglio Jessica Pompavincitrice, al debutto, della "Lotteria" in sulky a Mitico Mark.

Studente, modella, come è nata la tua passione per i cavalli?
Sono sempre stata attratta da questo magnifico animale e grazie al mio fidanzatoho potuto avere il primo contatto ravvicinato frequentando un maneggio. Molto rilassante e un buon primo passo, ma il mio obiettivo era un altro...

Qualcosa di più agonistico?
Si amo lo sporte la velocità, per un decina di anni ho anche praticato, con ottimi risultati, l'atletica leggera e passando accanto all'ippodromo di San Siro rimanevo affascinata nello scorgere i cavalli impegnati nelle corse al trotto.

Come mai solo poco tempo fa hai varcato il cancello d'ingresso?
Sono nata a Sant'Elpidio a Mare e ho preso casa, nelle vicinanze dell'ippodromo, tre anni or sono. Impegnata negli studi di Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano, oltre che dal lavoro di modella per spot pubblicitari e servizi fotografici, non ne avevo mai avuto l'occasione. Banalmente non conoscevo nessuno dell'ambiente e per tre anni è rimasto un desiderio inevaso.

Qual'è stato allora il link giusto?
Grazie ad una partita di calcio della Italian Fashion Model, di cui faccio parte, ho conosciuto, nel mese di luglio, Alberto Foàe siamo rimasti in contatto via Facebook. Verso fine ottobre mi chiese la disponibilità a partecipare al Circuito delle Stelle. "Disponibilità? Scherzi?..." Era il mio sogno correre al sulky e così si è potuto avverare. Devo ringraziarlo pubblicamente per avermi dato l'opportunitàdi vivere da protagonista la mia passione per il trotto. Sono al settimo cielo.

Fine ottobre...hai corso il 25 novembre, chi ti ha fatto il corso intensivo di redini lunghe?
Gustavo Matarazzo, mi sono trovata magnificamente con lui e ho conosciuto delle persone straordinarie. Si vede la loro passione per il cavallo e la trasmettono, lui e Alessandro De Chirico, chiaramente a chi gli sta attorno. Il 2 di novembre sono salita per la prima volta sul "ghig" e
da quel giorno è iniziata la mia avventura.

Come hai vissuto queste tre settimane?
Di fretta, ma felice. Il mio rapporto con i cavalli di scuderia si è dimostrato subito ottimo, ho fiducia in loro e mai paura. Si è instaurato un buon feeling, sono convinta che loro percepiscano la tua indole e ripaghino, con il loro rispetto, chi li tratta nella maniera giusta. Nelle prime uscite ero tesa ma grazie anche a Leccio Holz, uscita dopo uscita, ho guadagnato un po di sicurezza.

Sono molto affezionata a Leccio anche se una mattina mi ha fatto proprio spaventare. Per farla breve mi ha preso il via, come si dice in gergo, e non riuscendo a trattenerne la foga ho iniziato a pensare "Fermati Leccio...". Meno male che si è rallentato da solo perché io non ne avrei avuto la forza.

Invece devo dire di essermi trovata subito a mio agio nella mia primauscita al sulky dietro l'autostart, mi aspettavo una grossa difficoltà, tutti mi dicevano che non avrei potuto correresenza provarla almeno una volta, e invece è stato tutto molto naturale.

Ventitré giorni dopo il tuo ingresso in scuderia hai effettuato la tua prima corsa, com'è stata la vigilia?
Pocotranquilla, nel senso che, dal giorno dei partenti, tutti mi avevano parlato male di Mitico Mark, mettendomi un po di ansia addosso. Determinante è stato Gustavo nel riuscire atranquillizzarmi e per avermi accompagnato a Montegiorgio.

Ad un certo punto ho anche pensato di non correre, ma Gus mi ha invitato a farlo senza paura e a pensare solo come godermi questa magnifica opportunità. Così arriviamo alla mattina della corsaquando sono andata a trovare Mitico in scuderia.

Immagino con soggezione?
Me ne avevano parlato come di un soggetto capace di sbalzare dal sulkydiversi guidatori e quindi mi sono presentata, per fare conoscenza, portandogli delle carote. Ho pensato di conquistarlo così ....Non so se sia bastato quello, insieme a qualche carezza, ma effettivamente domenica non mi ha mai messo in difficoltà.

Jessica in versione driver con Mitico Mark (Gresi Bronte)
Una vittoria da vera professionista prendendo un varco millimetrico all'uscita dell'ultima curva, cosa ricordi della corsa?
Al di là di tutto quello che ti ho detto prima sono entrata serena in pista, ed è l'ultima cosa che... ricordo! No, scherzo però è vero che, una volta in pista, entri in uno stato particolare in cui tutto quello che è oltre lo steccato non esistepiù, sei solo tu ed il tuo cavallo.

Ricordo molto bene quando, finita la retta opposta, ho iniziato a capire che Mitico aveva benzina come e più degli altri, l'adrenalinami è salita a mille ed ero molto stimolatamentalmente. Ho cominciato a pensare in fretta cosa c'era da fare, ma la sensazione nitida è quella di aver mossoin completa sintonia con Mitico. Abbiamo aspettato il momento giusto, la creazione dello spazio necessario, per sprintaree al mio comando ho notato perfettamente, guarda il video della corsa, la sua pronta risposta.

Sul palo immagino la tua gioia?
Non proprio sul palo...In retta ho guardato solo dritto e pur sapendo di aver ottenuto un buon risultato non mi ero resa contodi aver vinto, poi vedendo in lontananza la felicità di Giovanni Bronte, l'allenatore, e, dopo aver chiesto a Gustavo, ho realizzato il successo e mi sono emozionata tantissimo.

Cosa hai pensato in quel momento e qual'è la prima cosa che hai fatto appena scesa dal sulky?
Ero contentadi aver regalato una soddisfazione al cavallo, dopo tutto quello che gli avevano detto, e a Gustavo, visto quello che aveva fatto per me. Dopo è iniziata la festa e penso di aver abbracciato prima il cavallo e poi Gresi, la figlia di Bronte. Mi ha fatto molto piacere vedere in tribuna, durante la premiazione, molte facce conosciute. Il Palio, e spero anche la mia presenza, li ha portate all'ippodromo e penso, ricordandone il tifo, si siano divertite.

La tua famiglia ti ha seguito e supportato in questa nuova avventura?
Si e devo dire che non ho mai visto i miei genitori così entusiasti. Forse è stato il contesto, sicuramente irripetibilevisto le mie origini, ma anche loro sono si sono fatti trascinare dalle emozioni.

E adesso?
Vado a trovarei cavalli di Gustavo, ne sento proprio il bisogno, e spero di continuare a frequentare il Circuito delle Stelle. Quando avrò finito l'Università e raggiunto anche un'indipendenzaeconomica, parteciperò al corso per Gentleman Driver. Comunque ti confesso che il sogno grande sarebbe quello di diventare una professionista e di avere la mia scuderia.

Mi piacciono anche le auto da corsa ed in passato sono arrivata vicina a partecipare alla Lotus Cup del circuito Gran Turismo, ma non è certo paragonabile allo stimolo del trovare un'intesa con un altro essere vivente. Mi affascina poter lavorare per affinare il rapporto con i cavalli, l'obiettivo non è solo vincere o fare il massimo, ma costruire un binomiosempre più unito.

La cronaca di un'esperienza di vita perfetta?
Non potevo chiedere di più, pensa che quando una volta al mese, tornerò a Sant'Elpidio, per trovare la mia famiglia, potrò fare sicuramente tappa a Montegiorgio per salutareMitico Mark.
Saperlo mi fa stare bene.
Andrea Milani



via Ippica 2.0
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